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Martino Morganti ha collaborato a Tempi di Fraternità per molti anni. Bruno lo contattò ad un convegno e gli chiese: "Vuoi scrivere qualcosa per Tempi di Fraternità?". E Martino, che collaborava a riviste ben più conosciute della nostra, disse di sì. Da quel momento ci inviò mensilmente le sue riflessioni su argomenti molto diversi, esprimendosi con quello stile inconfondibile che lo fa immediatamente riconoscere. Gli articoli della rubrica Lettere ai nipoti, che Martino ha mensilmente redatto fino alla morte, sono stati tra i più letti e dibattuti.

Grazie, Martino, dell'amicizia che ci hai regalato.



Lettere ai nipoti

Il nonno, non avendo "autorità", può essere "autorevole"

Io, anagraficamente, sono un nonno. Ammetto che, potendolo, avrei scelto di rimanere figlio a tempo indeterminato. Ma essere nonno non è male. Proprio per il pregio del suo difetto: poter esserci senza esserci; potersi proporre senza doversi imporre per ruolo o incarico sia lavorativo che sociale che familiare.

Nonno cioè "avanti" negli anni, cioè con tanto di se stesso nel "passato". Ma non necessariamente attratto dal passato e voglioso di sospingere all’indietro. Io il mio passato lo utilizzo e non mi dispiacerebbe se risultasse utilizzabile da altri.

Nonno cioè presente. Non va sottovalutato che nonni e nipoti convergono e convivono nello stesso tempo. Sono contemporanei. Ed essere insieme nel presente è essere insieme nell’unico tempo nel quale si può essere ed operare senza perdere tempo, senza perdere il tempo.

Nonno cioè senza avvenire? Dissento. Mi piacciono quei medici che suggeriscono di "dare vita ai giorni più che giorni alla vita". Influenzato da stato di necessità? Non lo escludo ma - me lo diceva un giovane morente - "lassù non si rispetta la fila" (prima i più vecchi...). Chi sa di avere poco tempo ha il privilegio di non poter sprecare o rimandare e ha anche il diritto a sperare che nel poco possa realizzarsi ciò che non si è avverato nel molto. Non c’è età che metta lo stop all’attesa e alla ricerca del proprio non ancora.

 

Articoli di Martino Morganti

 

NONNO NON E' MALE. NEMMENO PER I NIPOTI Gennaio 1995

VORREI DIFENDERMI DAL MILLENNIO Febbraio 1995

HO RITEGNO A NOMINARE DIO. SONO ATEO? Marzo 1995

HO PRENOTATO LA CREMAZIONE Aprile 1995

UNA MADONNA, TANTE MADONNE Maggio 1995

L’ERBA E LE PIETRE Giugno 1995

DALLA PARTE DI GIUSEPPE Luglio-Agosto 1995

LA MOSCHEA A ROMA - EXTRACOMUNITARIA DI LUSSO Settembre 1995

METTERSI A NUDO Ottobre 1995

VORREI DISARMARMI E ... UNILATERALMENTE Dicembre 1995

PARTORIRE UN CONVEGNO Gennaio 1996

LA DOMENICA NEL PALLONE - IL PALLONE È INNOCENTE Febbraio 1996

FIRMIAMO LA TEOLOGIA Marzo 1996

ASPETTANDO IRENE Aprile 1996

CON LICENZA DI SOGNARE Maggio 1996

SOGNI ADULTI Giugno-Luglio 1996

RICOMINCIAMO DA LORO, DAI BAMBINI Agosto-Settembre 1996

ELOGIO DEL BICCHIERE MEZZO PIENO Novembre 1996

COSÌ IN TERRA COSÌ IN CIELO Dicembre 1996

PARLA SOLO SE SEI INTERROGATO Gennaio 1997

VIAGGI A CONFRONTO Marzo 1997

IL PANNOLINO DI GESU' Aprile 1997

FOTO DI GRUPPO CON ESCLUSIONI Giugno-Luglio 1997

CHIERICHETTO CHE PASSIONE Agosto-Settembre 1997

LA CHIESA VANITOSA Ottobre 1997

IL MAL DI DIO Novembre 1997

MECCANISMI SACRIFICALI Dicembre 1997

CHIEDERE PERDONO NON È... Gennaio 1998

MAI DIRE FINE Febbraio 1998

BETLEMME PUO' ATTENDERE Marzo 1998

L'INEVITABILE CORPO Aprile 1998

QUELLA TESI NON S'HA DA FARE Agosto-Settembre 1998

MANTENIAMO LE DISTANZE Ottobre 1998

STO TRASLOCANDO Febbraio 1999

LA PROROGAGiugno 1999

FUNERALANDO Settembre 1999




Martini Morganti, nato a Pistoia nel 1927, frate minore dal 1943, è laureato in diritto Canonico (Pontificio Ateneo Antoniano) e in Liturgia (Pontificio Ateneo S.Anselmo). Ha insegnato per circa quindici anni nello Studio Teologico Francescano di Fiesole e nel Seminario Maggiore di Firenze ed ha tenuto lezioni e corsi di liturgia in molti istituti e diocesi. Ha pubblicato alcuni volumi in proprio o con altri e collaborato a varie riviste. Dal 1969 al 1979 ha diretto Studi Francescani, diventata rivista di vita religiosa postconciliare. Nel 1969, insieme con alcuni confratelli, ha dato vita, a Livorno, ad una "piccola fraternità" inserita nelle condizioni di esistenza e di lavoro della gente, diventando operaio a tempo pieno. Dal 1971 vive l’esperienza delle CdB (Comunità livornese di p.za del Luogo Pio, ex via Mentana). È mancato l'11 settembre 1999.

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