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SOMMARIO APRILE 2003

in questo numero:

EDITORIALE:

Violenza: spunti di riflessione

(…) L’uomo è spinto ad agire con violenza per desiderio di dominio sugli altri, per porre gli altri al suo servizio. La violenza è anche frutto di quella mentalità che riserva onori e rispetto al "più forte", al "più furbo", cioè in sostanza al più violento. Più hai, quindi, più sei rispettato, in qualsiasi modo tu ti sia procurato la ricchezza e il potere. Perciò la violenza nasce anche dalla paura, dalla difesa ad oltranza di quello che possiedi. La paura porta a reazioni incontrollate. E nei casi in cui una persona che ritieni tuo possesso come la "tua" donna, i "tuoi" figli ti sfugge, non esiti a usare la violenza per ristabilire l’autorità. (…)

Molti pensano di trovare un senso alla vita o di sfogare la propria delusione nella violenza esercitata contro se stessi (suicidio, droghe) o contro gli altri. Tutto ciò sta a dimostrare che l’uomo non ha tanto bisogno di essere arricchito di beni: ha piuttosto bisogno di essere educato alla vita e all’amore. (…)

SPECIALE CONCILIO VATICANO II

Il Concilio e la pace

Interviene in questo numero Giancarla Codrignani che, facendo una profonda analisi dei documenti conciliari sulla pace, ci dice quanto sia necessario "il coraggio di convertire le religioni per indurle ad essere responsabili della nuova ricerca di verità, di un cambiamento di sé, di un impegno attivo e coerente per trasformare il mondo oggi globale e perciò a rischio di conflitti. Il coraggio, in primo luogo, di divorziare le chiese da qualunque complicità, anche formale, con le violenze e le guerre".

Di più ancora, Codrignani ci ricorda ad esempio che, dopo aver rivisto "l’ombra della guerra giusta", "non si è mai data risposta alle richieste della pur cattolica Pax Christi di sanare la contraddizione dei cappellani militari. (…) Il Concilio delle grandi citazioni teoriche non basta più: la Chiesa non può annunciare la pace se non è in pace con le altre confessioni cristiane e non promuove il dialogo paritario con la altre fedi".

"Liturgia viva"

Le riflessioni quaresimali del nostro Gianfranco Monaca ci ricordano in questo numero che si può "costituire finalmente quel regno di Giustizia che Dio ha sempre sognato dal Diluvio in poi… Sarai tu il Principe della Pace annunciato dai profeti, la Spada della Giustizia Infinita… l’artefice della Libertà Duratura! E dopo di te una dinastia a cui fine…" e scese il gelo nei cuori, perché l’avevano pensato tutti, anche se quella frase se l’erano ingoiata più di una volta. "Probabilmente mi liquideranno malamente uno di questi giorni… ma questa è la mia strada…"".

Gesù ogni giorno risorge in coloro che non cedono alla tentazione di identificare Dio con il potere

Speciale don Tonino Bello

A dieci anni dalla morte di don Tonino Bello, vescovo e fondatore di Pax Christi, dal 24 al 27 aprile p.v. a Molfetta si terrà un convegno per ricordare e fare memoria di questa importante figura di sacerdote per la pace.

Per quella occasione il numero di Aprile di Tempi di Fraternità sarà dentro le cartelline dei convegnisti. Anticipiamo, con un dossier di quattro pagine curate dalla presidente della casa editrice La Meridiana Elvira Zaccagnino, articoli e spunti di riflessione su don Tonino Bello considerato dai più "testimone della pace intesa come "convivialità delle differenze"".

Il primo diritto

In tempi drammatici come questi della guerra è utile ricordare che "la nostra Costituzione proclama sì sacro il dovere di difendere la Patria, ma ripudia la guerra come strumento di offesa; in termini concreti dice che si può, anzi si deve, combattere all’interno dei nostri confini per difendere la Patria, per resistere all’oppressione ma non è lecito combattere fuori dai propri confini" come molto bene scrive nel suo pezzo Roberto Colarullo, insegnante di diritto alle scuole superiori.

La guerra infinita secondo Giulietto Chiesa

Interessante "lezione" tenuta da Giulietto Chiesa il 26 novembre scorso, presso l’Università Bocconi, da Lilliput e dal Coordinamento contro la guerra di Milano "Una cosa è certa – ha detto agli studenti intervenuti - dell’11 settembre, la verità, non la conosceremo mai. Sappiamo tuttavia con certezza che la versione ufficiale è falsa. Da lì è iniziata una spirale che ci porterà alla militarizzazione del mondo e quindi alla fine della democrazia. È pensabile che i nuovi sistemi d’arma servano "solamente" per combattere il terrorismo internazionale? Molto più probabilmente, gli Usa si stanno preparando ad una guerra di dominio. In termini diretti, al governo americano c’è un gruppo di petrolieri. Esso, oltretutto, è stato eletto da meno del 18% della popolazione. Va dato atto, tuttavia, che quest’Amministrazione è sincera. Il vicepresidente Dick Cheney ha detto che ci stiamo avviando ad una guerra destinata a durare 50 anni. Dunque, la minaccia rappresentata da Bin Laden e da Al Qaeda continuerà per cinque decenni? ".

Dal monastero una voce contro la guerra "Considerare la pace come un dono di Dio è mettersi in gioco ed esporsi a scelte coraggiose"

"La contemplazione – ci ha detto suor Evelina, clarissa di Jesi - non è soltanto un mezzo di crescita spirituale, ma è azione storica: perché è accoglienza profonda e inserimento partecipe nel progetto di salvezza che guida la storia"

Riduzione allo stato laicale per il presbitero della Comunità di Base di Pinerolo - Solidarietà da Tempi di Fraternità

"La condanna della riduzione di don FRANCO BARBERO allo stato laicale ci sconvolge per i termini in cui si articola il documento firmato dal prefetto della S. Congregazione, card. Ratzinger. La libertà dello Spirito, che è caratteristica fondante della nostra fede nel Cristo Liberatore delle coscienze, si vede mortificata da una terminologia arida e impietosa…."

Oltre al documento della redazione di Tempi di Fraternità, pubblichiamo una serie di lettere di solidarietà che abbiamo raccolto giunteci un po’ da tutte le parti, anche dagli Stati Uniti.

Dal Mondo della Solidarietà di Daniele Dal Bon


Agenda






Per tutto il 2003 pubblicheremo mese per mese il

CALENDARIO DELLA PACE 2003

Nevè Shalom - Waahat as-Salaam

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