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IL VOLONTARIATO E LA RETE RADIE' RESCH



Data: 19 Maggio 2013
Autore: Mario Arnoldi
Fonte: Seminario RRR




Una definizione classica, anche se generica, dell’attività di “volontariato” ci ricorda in che ambito ci stiamo muovendo.
Il “volontariato” è un'attività di aiuto e di sostegno messa in atto da soggetti privati, generalmente in modo gratuito, per varie ragioni che possono essere di solidarietà, di giustizia sociale, di altruismo, filantropia o di qualsiasi altra natura.
Destinatari dell'attività sono diversi settori: dall'assistenza alle persone in difficoltà e/o con vari problemi, alla tutela della natura e degli animali. Nasce dalla spontanea volontà dei cittadini di fronte a problemi non risolti, o non affrontati, o mal gestiti dallo Stato e dal mercato. Per questo motivo il volontariato si inserisce nel "terzo settore" insieme ad altre organizzazioni che non rispondono alle logiche del profitto o del diritto pubblico. Il volontariato può essere operato individualmente o in associazioni organizzate.

Domenica 12 maggio appena trascorsa, a Genova si è svolto il seminario del Nord Ovest d’Italia della Rete Radiè Resch. Cinque sono i seminari delocalizzati nelle varie regioni del nord, centro e sud Italia, che danno la possibilità al maggior numero di persone di partecipare alla riflessione e all’attività della Rete.

La Rete Radié Resch è un’associazione di solidarietà internazionale fondata nel 1964 dal giornalista Ettore Masina, su ispirazione del prete operaio francese Paul Gauthier. L'incontro tra Masina e Gauthier avvenne in Palestina in occasione del viaggio del Papa Paolo VI. Radié (Radia) Resch è il nome di una bambina Palestinese, morta di polmonite mentre era in attesa di una vera casa; con la famiglia infatti viveva in una grotta a Betlemme. E il primo progetto della Rete è stato quello di finanziare la costruzione di case per alcune famiglie Palestinesi. Seguirono poi e seguono tuttora progetti in molti altri luoghi, soprattutto Sud America e America Centrale; più recentemente in Africa. Il prossimo anno si celebrerà il cinquantesimo anno di fondazione della Rete e il Convegno biennale che si svolge a Rimini, unico per tutta l’Italia, rivestirà un significato particolare e affronterà, oltre i temi collegati ai progetti, anche i mutamenti storici che la rete ha vissuto col cambiare della sensibilità nel mezzo secolo trascorso, e gli aggiornamenti per il futuro. www.reterr.it; www.alma.it/retetorino/htm/rete.htm‎
Per avere una visione più concreta della Rete esporrò tre dei “progetti”, complessivamente una quarantina da ogni parte d’Italia, che si svolgono in diversi continenti del mondo.

“Progetto Donne Palestinesi: sostegno a un centro comunitario di Betlemme”.
Il progetto, nato nel 2003, consiste nel finanziamento di un centro comunitario nell’area di Betlemme, punto di riferimento per donne e bambini, nelle necessità sia materiali, come distribuzione di pacchi di cibo e di medicinali, sia psicologiche, come emancipazione delle donne nella società palestinese sia rispetto ai propri diritti sia al fine della costituzione di uno Stato palestinese e inoltre animazione e sostegno psicologico ai bambini fortemente traumatizzati dalle attuali condizioni di vita. Il costo del progetto ammonta a 30.000 euro, vi partecipano anche altre organizzazioni e la Rete Radiè Resch si è impegnata a contribuire con il costo annuo di 10.000 euro. Il progetto di durata triennale è stato rinnovato successivamente. Il progetto nasce ad opera del gruppo di Pesaro in seguito alla partecipazione di alcune persone a un Convegno nazionale e a un viaggio in Palestina organizzato dalla Rete RR. Il gruppo di Pesaro ogni anno aderisce a una tradizionale veglia di preghiera per la Pace e promuove una cena-incontro di solidarietà alla quale ospita amici di altre Reti che presentano di volta in volta un progetto diverso su cui sensibilizzare gli intervenuti. Info: Simonetta Ligi; tel 0721 51998; reterr.pu@libero .it.

“Mesa Campesina, sostegno al diritto alla terra nella Patagonia Argentina”
Il progetto si svolge all’interno della Provincia di Neuquen. E’ una zona montuosa con clima desertico e sommariamente rigido. L’arida precordigliera è molto ricca di minerali di uso industriale e dispone di enormi riserve di gas, tutto questo in mano allo Stato provinciale e ad imprese private. La popolazione, i “mapuche”, è rurale nella quasi totalità, le terre dove essi vivono da tre o quattro generazioni, sono demaniali, per cui essi pagano un canone di locazione. La costituzione Provinciale prevede la riforma agraria e l’assegnazione di queste terre a coloro che le occupano e vi lavorano. Di fatto fino ad oggi il titolo di proprietà è stato riconosciuto solo a pochissimi e la Provincia spesso vende a ricchi “estancieros” o a imprese petrolifere che poi li recingono col fil di ferro e fanno sloggiare i campesinos con la forza. Il Vescovo Mons. J. De Nevares ha promosso nel 2000 l’incontro tra i campesinos e l’associazione “La Mesa campesina” per poter difendere i propri diritti e nel novembre l’attuale Vescovo, Mons, M. Melani, chiede alla Rete RR di appoggiare la “Mesa campesina”. Il progetto compie una svolta importante quando si appoggia a un avvocato che rende più efficaci le rivendicazioni. Il costo annuo del progetto è di 10.000 euro. Le reti italiane di riferimento sono quelle di Noto, Avola e Pozzallo. Info: Maria Rita Vella; tel 0931 821324;
rrreschnoto@yahoo.it.

“Bumuntu: Umanità Ospitalità. Sostegno a donne impegnate nello sviluppo rurale".
Il luogo è Kabinda nella Repubblica democratica del Congo. Il progetto Bumuntu si sviluppa sin dal 2002 con un referente, u8n giovane congolese prete, che ha studiato teologia in Italia. Il progetto iniziale sostiene un gruppo di insegnanti elementari che creano un’associazione e organizzano un piccolo spaccio di alimenti basilari, sale, zucchero, farina e semi, per assicurare alle loro famiglie una condizione di sopravvivenza, vista la miseria del loro salario, 5 dollari al mese. Il contesto è drammatico: guerra, emergenza umanitaria, assenza dello stato. Successivamente, in seguito alle vicende della guerra, per valutazione del referente il sostegno viene indirizzato alla costruzione di una scuola agraria con il coinvolgimento della popolazione locale che costituisce i mattoni. La scuola preparerà i giovani, elemento motore per un futuro di speranza e per lo sviluppo dell’agricoltura. Successivamente la Rete accoglie la richiesta di due donne congolesi per un viaggio di studio in Italia riguardo alle tecniche agronomiche, di trasformazione agroalimentare e della cooperazione. Scopo di questo soggiorno sono la promozione sociale della donna nel contesto rurale e il miglioramento agricolo e alimentare con la popolazione contadina.
Costo annuo del progetto 5.000 euro. Rete italiana di riferimento Castelfranco Veneto. Info: Daniele Bolzon; tel 0423 721186; fam.cor@alice.it

Gli appartenenti alla Rete Radiè Resh si autotassano, secondo le loro possibilità, per sostenere i progetti. Le quote versate convergono a un incaricato centrale e poi vengono ridistribuite secondo la necessità dei progetti. Questi, come accennavo prima, sono una quarantina e, quando sono analizzati tutti insieme, ci danno un’immagine realistica di tante situazioni dilacerate nei diversi continenti del mondo, ma allo stesso tempo suppliscono, sia pure in parte modesta, alle deficienze della politica egoista del mondo e possono dare qualche momento di sollievo alle persone diseredate.