Almanacco 2002 |
E' uscito il secondo supplemento-strenna per l’anno nuovo: "Diritti umani e religioni". Prenotatelo subito.
Tutti ormai fanno calendari: le attricette si spogliano, frate Indovino no, anzi. Noi lo scorso anno siamo stati lì lì per restare davvero in mutande (un supplemento TDF a due colori era un lusso sfrenato!), ma il gradimento e la generosità degli abbonati e degli amici hanno evitato il tracollo. Addirittura abbiamo accantonato alcuni biglietti da diecimila!
Li spendiamo quest’anno, perché vogliamo riprovarci. Del resto, a gennaio arriva l’euro e il diecimila va in soffitta. Tanto vale spenderlo.
Ebbene, tanto per non ripeterci, quest’anno non faremo un calendario ma un almanacco. Che differenza fa? Una grossa differenza: ci siamo arresi alla cultura islamica, come previsto dal cardinale Biffi (meglio di Nostradamus). Dice l’enciclopedia De Agostini: almanacco, termine di origine araba, che designava un tipo di tavola astronomica dalla quale si poteva sapere la posizione del Sole e della Luna in qualsiasi giorno dell’anno. Nel XVIII secolo il vocabolo assunse il significato attuale di calendario annuale con aggiunta di notizie di vario genere.
Abbiamo pensato che con i tempi che corrono non sia male confermarci nella convinzione che esistono ancora dei diritti umani, anche se prevale la voglia di far prevalere su di essi i diritti del Mercato: business first!
I diritti del business sembrano prevalere anche nelle sacrestie, se non proprio nelle chiese. D’altronde quante volte abbiamo detto che la chiesa deve tenere il passo con il mondo. Ma non intendevamo questo, accidenti. Questa è mondanità, e fa anche schifo, ma è inutile lamentarsi. Turarsi il naso e tirare avanti. Ci sono stati tempi altrettanto disgraziati, se non peggio. Il mondo si può cambiare, e anche la chiesa.
Ricominciamo da qui: Gian Monaca ha disegnato dodici tavole e nelle pagine a fronte Mario Arnoldi ha individuato dodici passi significativi nella montagna di libri che costituiscono il suo cibo preferito. Ma ha anche redatto una bibliografia quasi monumentale, che è un vero repertorio sull’argomento. Se qualcuno vuol farci una tesi, qui ha tutto il materiale. Buon appetito. Cioè buon anno. E buon lavoro.
Ultima annotazione: il formato non è da parete, è come un normale TDF, ma anche quest’anno in due colori.
Naturalmente sono sempre indicate le date principali delle ricorrenze ebraiche, cristiane, islamiche, buddiste, indù e quelle della cultura laica che ci accomuna tutti (mi accorgo ora di aver detto qualcosa di discutibile: non sarebbe il compito della religione quello di unire la gente? Lo direbbe la parola stessa...Mah!)
P. S. Dobbiamo pagare la tipografia. A buon intenditor...
Ed ora i prezzi! L’almanacco sarà inviato indistintamente a tutti gli abbonati con il numero di ottobre (è una strenna). I prezzi servono perché noi paghiamo la tipografia (almeno lo speriamo), perché è fiscalmente obbligatorio indicarli, perché speriamo che molti abbonati ce ne chiedano una copia in più da regalare agli amici (basta segnalarci l’indirizzo e lo spediamo noi, indicando anche il nome di chi fa il regalo) ed infine perché chiediamo vivamente a tutti i nostri lettori che fanno parte di associazioni, organismi, gruppi, comunità, ecc. di proporne l’acquisto alle organizzazioni di cui fanno parte. Con i forti sconti che pratichiamo è anche possibile guadagnarci qualcosa per l’autofinanziamento della propria organizzazione.
Una copia € 4,75
Dieci copie € 3,50 (ciascuna) sconto 26%
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