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Raffaello Bisso - Claudio Marradi

Le quattro giornate di Genova 19-22 luglio 2001

Ed. Fratelli Frilli – Genova 2001 - £. 3 mila


Claudio Marradi - Enrico Ratto

Da Seattle a Genova

Gli 8 non valgono una moltitudine

Ed. Fratelli Frilli – Genova 2001 - £. 2 mila


Le quattro giornate di Genova

L’instant book "Le quattro giornate di Genova 19-22 luglio 2001" della piccola e giovane casa editrice dei genovesi Fratelli Frilli, diciamo così, ha già avuto una sua pubblicità nazionale. Gliel’ha fatta, purtroppo con una sorta di dispregio e sarcasmo degna del personaggio della peggior destra liberale, l’editoriale di Vittorio Feltri su "Libero". Così, tanto per gettare fango e discreditare ancora una volta il popolo No-global. "

Gli autori delle "Quattro giornate di Genova" e la Casa Editrice – ha giustamente tenuto a precisare l’editore - smentiscono che nel libro sia contenuta qualsiasi apologia di reato, contestando integralmente quanto scritto da Feltri e, pur rispettando libertà di cronaca e libertà d'opinione, manifestano il loro dissenso per che evidentemente, sente nostalgia della "libertà di manganello"". Chi ha letto attentamente questo volumetto (che fa il paio con l’altro "Da Seattle a Genova Gli 8 non valgono una moltitudine") come abbiamo fatto noi rimane veramente esterrefatto su come i media e l’ufficialità abbia a tratti travisato ciò che realmente è accaduto. Ed è questo il vero pregio del volumetto, scritto a caldo durante le terribili giornate genovesi: proprio la puntualità della descrizione e precisione dei fatti, ma anche l’espressione della libertà di opinione che tanto fastidio da alla destra in Italia. È chiaro che è un libretto scomodo, ma forse l’ho è diventato inaspettatamente: in origine, è dichiarato nel redazionale, "con i nostri autori, inviati in piazza, ci eravamo preparati a pubblicare una raccolta di testimonianze gioiose, che raccontassero della fantastica moltitudine festosa variopinta e colorata, arrivata a Genova per manifestare pacificamente la propria solidarietà agli ultimi della terra ed il proprio dissenso ai G8. Purtroppo tutti sappiamo che non è andata così". Un librettino preciso e puntuale, dicevamo, che da un’altra versione dei fatti, che mette con le spalle al muro le Forze dell’Ordine e il Governo nelle proprie responsabilità di aver trasformato in guerriglia urbana e di aver gettato scredito verso il cosìdetto Popolo di Seattle. Un documento di cui c’era bisogno che si accompagna alle migliaia di siti internet dei media alternativi ed alla relazione precisa e puntuale fatta dal GSF alla Commissione parlamentare.

L’altro libretto "Da Seattle a Genova Gli 8 non valgono una moltitudine" spiega invece il perché i vari gruppi del Genoa Social Forum hanno voluto manifestare a Genova nel luglio scorso, ed anche sulle modalità della collaborazione comune per dire no alla globalizzazione selvaggia. Entrambi i librettini sono di facile lettura e ci fanno ritornare a rivivere le quattro tragiche giornate genovesi. Uno sforzo notevole sia economico (prezzo al pubblico £. 3 mila e £. 2 mila), sia di contenuto che premia chi ha il coraggio delle proprie idee, che non travisa e nasconde ciò che realmente è accaduto affinché non succeda come citato in una e-mail di pagina 5: "Riflettete su questo: prima che venissero fuori le immagini della sparatoria in cui è morto il manifestante, la versione della polizia era che il ragazzo era stato ucciso da un sasso tirato da un altro manifestante. Dato che molta della documentazione raccolta dal GSF è stata distrutta o requisita dalla polizia, rimangono le versioni di governo e forze dell’ordine... È importante che il maggior numero di persone sappia la verità".

Gino Tartarelli


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