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Ernesto Balducci

NIENTE E’ FINITO

Testimonianze e ricordi

A cura di Andrea Cecconi in collaborazione con la Fondazione Balducci

Piemme editore 2001, pp. 208, £ 25 mila


Balducci, prete scomodo ma impegnato per la pace

Padre Ernesto Balducci è una figura ricca e complessa, un protagonista della nostra storia vissuto negli anni dell’attesa del Concilio Vaticano II, dell’impegno nell’ecumenismo e via via fino ai cattolici in politica ed in difesa dei valori della pace e della cultura. Ma fu anche un prete scomodo per le gerarchie tanto che, quando decise il suo impegno politico a fianco di Giorgio La Pira a Firenze, il Sant’Uffizio nel 1959 chiese ed ottenne il suo allontanamento dalla città. Questa raccolta di scritti di p. Balducci è tratta dalla rivista da lui stesso fondata "Testimonianze". Di questa rivista ne fu il fondatore, il primo direttore ed il principale animatore, scrivendo dal numero uno del 1957 fino alla sua prematura scomparsa avvenuta nel 1992.

Questo libro può considerarsi molto attuale, sferzante e pungente per certune sue belle ed intelligenti affermazioni come, a titolo d’esempio, citiamo questa sulla Chiesa: "Le curie, le grandi e le piccole, sono frequentate soprattutto dai potenti: il Papa e vi vescovi sono da secoli strutturalmente segregati dal mondo dei poveri, e poco serve che li vadano a trovare con periodicità e rapidità vincenziane. La Chiesa deve insediarsi fra i poveri, abitare nei luoghi dove la dinamica del mondo non giunge attraverso i filtraggi della diplomazia e degli interessi costituiti, ma nei suoi gemiti e nelle sue ansie di giustizia e di libertà. Ormai i vescovi sanno bene che questa non è demagogia, è un imperativo che loro stessi hanno pronunciato e raccolto in Concilio: non ci rimproverino se noi stiamo ancora qui a guardare, con occhi fissi e delusi, il modo in cui essi lo mettono in pratica. La nostra impertinenza potrebbe anche essere un servizio che loro rende lo Spirito Santo. Non è la loro autorità che contestiamo, è il loro potere con la sua logica sottilmente mondana, sia pure sacralizzata dal diritto canonico" (p. 95).

Balducci ha sempre privilegiato il rapporto di dialettica tra lui ed i suoi collaboratori, non ha mai fatto della rivista una sua proprietà privata od un amplificatore della sua immagine e del suo pensiero. Fu anche fondatore delle Edizioni della Pace.

Gino Tartarelli


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