Pagina principale Pagina precedente



RECENSIONE

Giovanni Franzoni

"Anche il cielo è di Dio" (EdUP – Giugno 2000 – pp. 119 - £. 16.000)


TITOLO: Le cose di tutti

di Gino Tartarelli

Tante volte abbiamo letto o sentito dire dell’enorme debito dei Paesi in via di sviluppo, quelli che una volta chiamavamo Paesi del Terzo Mondo. Quei Paesi del Sud del Mondo cui noi del mondo occidentale derubiamo di continuo tutte le materie prime, tutti i beni naturali del sottosuolo. Senza averne il diritto. "Vige dunque una prassi di occupazione e di sfruttamento dei "beni comuni" da parte di Stati e di società multinazionali – ci ricorda Giovanni Franzoni nel suo libro "Anche il cielo è di Dio" (EdUP – Giugno 2000 – pp. 119 - £. 16.000) in base all’arcaico ma intramontabile principio che "la cosa di nessuno è di pertinenza del primo occupante"". Proprio Franzoni in questo libro, l’ideale continuazione del discorso iniziato nel 1973 con il volume "La terra è di Dio", tratta del delicato tema delle condizioni della vita sul pianeta terra che, dopo l’ubriacatura giubilare, è sempre più in pericolo. Soprattutto in questi tempi di fine millennio e di inizio di nuovo Terzo millennio! "Assaliti da orrori e da speranze – ricorda Franzoni nel suo libro - abbiamo fissato lo sguardo nel buio cercando di scorgere l’aurora e di interpretare positivamente i segni dei tempi". Espropriazione dei poveri, della terra, della vita, saccheggiamento di tutte le risorse possibili: è l’uomo di oggi, del Terzo millennio, che con "una lesta mano – come ben scrive l’autore – si appropria di ciò che è bene comune dell’umanità e utile risorsa per una possibile soluzione del problema del divario crescente fra paesi in via di sviluppo e paesi industrializzati". Ci si chiede da più parti: che fare allora? Perlomeno dice Franzoni "si potrebbe costruire un sistema liberato dal peso del dislivello strutturale permanente fra popoli "benefattori" e popoli costretti alla dipendenza dall’aiuto internazionale". Lo dicono in molti, lo dicono forse troppi. In parecchi libri, in parecchie situazioni diverse "senza che ci sia alcuna ricaduta – ricorda ancora Franzoni - a favore di chi è sfavorito nell’accesso ad esso (bene comune ndr) (cioè senza un ritorno economico ai Paesi in via di sviluppo), non si dispone della chiave per giungere a vincere la povertà". La Terra e l’atmosfera, l’aria, sono di tutti e quindi devono essere salvaguardati perché bene comune, di cui devono usufruirne anche i nostri posteri, ed i figli, ed i figli dei figli…In quest’ottica l’accumulazione di beni nelle mani di pochi ricchi è il vero "delitto", è "l’arresto della circolazione dei beni – ci viene ricordato dall’autore - con conseguente arricchimento di pochi e impoverimento di molti. È un processo che, se si protrae a lungo o se dà luogo ad un ciclo che si ripete con crescente velocità, tende via via a sovvertire tutti gli equilibri e a generare fenomeni di crescente tensione". Dunque un libro agilmente "etico", semplice, di gradevole lettura che ti fa pensare, che ti mette in crisi, che ti fa riflettere su com’è la tua, la mia, la propria vita. Su come è… e invece dovrebbe essere…


Pagina precedente Inizio documento