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L’ECONOMIA È FONDATA SULL’ASSASSINIO?



Data: 25 Luglio 2011
Autore: Emanuele Bruzzone
Fonte: Tempi di Fraternita' n. 7-2011



L'Associazione Culturale di volontariato Tempi di fraternità (onlus) di Asti, che dal maggio 2007 si occupa in modo specifico della prevenzione degli "infortuni" sul lavoro, chiede al mondo imprenditoriale, alle parti sociali, al mondo della cultura di pronunciarsi su un tema molto scomodo:
il lavoro sicuro.
Pare ci sia conflitto insanabile tra la sicurezza DEL lavoro e la sicurezza SUL lavoro: soprattutto in tempo di crisi economica, si sente dire spesso che "se dovessimo stare a guardare tutte le norme sulla prevenzione degli infortuni non potremmo più fare impresa". Conviene di più chiudere?
In tal caso i lavoratori perderebbero il lavoro. O, meglio, entrerebbero nel sommerso, lavorerebbero in nero, nel buio assoluto di ogni normativa, come già accade per molti lavoratori immigrati che perdono il lavoro e diventano "clandestini" pur continuando a fare ciò che hanno sempre fatto.
Dopo quella della Thyssen-Krupp, anche la prima fase del processo ETERNIT sta per concludersi, dopo di che occorrono i tempi tecnici dei tre gradi di giudizio per arrivare alla sentenza definitiva. È molto probabile che siano processi destinati all'estinzione per decorrenza dei termini, il che non farebbe che dimostrare l'urgenza di elaborare una posizione culturale chiara e una riforma della giustizia sincera a questi proposito.

Chiediamo a tutti nostri lettori di rispondere alla domanda dei nostri amici di Asti, impegnandoci a dare notizie in merito nei numeri successivi del mensile.

La recente sentenza del tribunale di Torino che condanna la strage della Thyssen come omicidio volontario anziché colposo segna una svolta
epocale nella storia del pensiero e della cultura giuridica a livello mondiale e non c'è da stupirsi se solleva un acceso dibattito, che non deve restare
a livello accademico ma deve coinvolgere tutti i cittadini come lavoratori e familiari oltre ai datori di lavoro dell'industria e dell'artigianato.
Si tratta di una vera svolta di civiltà di cui tutti siamo corresponsabili e di cui tutti sentiremo le conseguenze.
Il principale responsabile della Thyssen, condannato a 16 anni di carcere per la strage del 2007 è stato applaudito a Bergamo nella recente assemblea
della Confindustria. La cosa ha fatto notizia e i vertici della Confindustria hanno preso distanza con dichiarazioni ufficiali. I giornali hanno comunque
pubblicato pareri diversi di molti operatori economici e sociali che raccontano e interpretano in vario modo l'accaduto.
Per queste ragioni - con la collaborazione del CSVat - intendiamo chiedere a tutti di esprimersi sull'accaduto con un breve testo (500 /700 battute).
Ci auguriamo con ciò di poter sviluppare ad Asti una sempre maggiore coscienza critica sulla problematica della sicurezza e non mancheremo di darne conto.
Saremo grati, a nome di tutti i nostri concittadini, di ricevere una cortese risposta ai seguenti indirizzi:
astensis@promotus.it
info@csvasti