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SCIOPERO PER I DIRITTI DEI LAVORATORI. MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE



Data: 12 Marzo 2010
Autore: Mario Arnoldi




La settimana inizia col pensiero della “donna”: è l’8 marzo. Mi esprimo in proposito con un accenno a Kathryn Bigelow, la prima regista donna a vincere l’Oscar per la miglior regia. Natalia Aspesi su la Repubblica commenta in questi termini: “Per la prima volta in 82 anni una donna vince l’Oscar per la miglior regia e in tanti si compiacciono che accada proprio l’8 marzo, l’unico giorno in cui si fa finta che le donne contino. Non solo, commentano entusiasti: ‘Ha fatto un film da uomo’!...Pazienza, continua la Aspesi, altri eventi rendono importante questo anomalo Oscar…”. Ed elenca il basso costo del film rispetto ad Avatar giunto secondo… “Il suo finanziamento minimo, minimo incasso, eccetera, si collocano nell’area del femminile, dove denaro e autorevolezza scarseggiano… Inoltre, aggiunge ancora, è geniale la scelta della regista di evitare ogni ideologia generica sulla guerra per chiudersi sull’umana follia individuale di chi vive il rischio estremo come droga irrinunciabile, cercata, voluta, imposta, rappresentato dal protagonista …”

La situazione a metà settimana, mentre scrivo, è molto convulsa. Giunge un nuovo no da parte della Corte d’Appello alla lista del Pdl per le elezioni regionali del Lazio. Berlusconi, dopo aver imposto il “legittimo impedimento” in Senato con la fiducia, stroncando l’ostruzionismo delle opposizioni, attacca: “Sopruso violento contro di noi, andiamo in piazza”. Pannella chiede di rinviare il voto, mentre Bersani è contrario. Da parte sua il Consiglio Superiore della Magistratura critica il premier: “Denigra i giudici, democrazia a rischio”.

Una delle analisi più lucide del comportamento attuale del governo è quello di Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Consulta, in un’intervista rilasciata a la Repubblica la domenica 7 marzo. Cito i passaggi principali. “Il diritto di partecipazione alle elezioni, dice Zagrebelsky, è perfettamente garantito dalla legge. Se qualcuno non ha rispettato le regole, l’esclusione non è dovuta alla legge, ma al suo mancato rispetto… Il comportamento del governo viola l’uguaglianza e l’imparzialità… L’uguaglianza, infatti quante volte nel passato si sono verificati casi analoghi e chi aveva sbagliato non è stato ammesso perché aveva alle spalle un numero di elettori circoscritto. In questo caso invece il numero, la forza numero del Pdl, determina un plusvalore in tema di diritti, una disuguaglianza, e permette le proteste in corso… Si è violata inoltre l’imparzialità, infatti il ‘principale contendente’ sarebbe il beneficiario delle misure che chiede e che esso stesso si fa. Non è forse parzialità questa? Non è legge ‘ad personam’, o ‘ad listam’ come dicono alcuni?... Sono molto preoccupato, conclude Zagrebelsky, perché vedo il tentativo di far prevalere le ragioni della forza su quelle del diritto e le forme di mobilitazione contro gli abusi del potere sono da approvare, con l’unica cautela di difendere la Costituzione e non alimentare la rissa”.

Le mobilitazioni avverranno con la sciopero generale di 4 ore della Cgil venerdì 12 marzo, e sabato 13 a Roma gran parte dell’opposizione politica manifesterà a Piazza del Popolo alle 14,30. Anche il popolo viola parteciperà con il tam tam del web, di Facebook e di altri siti. Nelle principali città italiane sia venerdì sia sabato ci saranno scioperi e manifestazioni locali. Sullo sciopero della Cgil il venerdì 12 Guglielmo Epifani ha rilasciato interviste in cui mette in risalto il contesto drammatico della situazione attuale: la crisi si è pesantemente aggravata, con le conseguenze di licenziamenti, cassa integrazione, povertà diffuse. Dallo studio dell’Ires Cgil di questi giorni, ricco di dati sulla situazione produttiva e sulla depauperizzazione progressiva dei lavoratori e delle famiglie, che potete trovare sul sito della Cgil, cito solo un dato: il 42% delle famiglie sono a rischio e non arriva a fine mese o fa sacrifici per far quadrare i bilanci.

In preparazione allo sciopero di venerdì indico alcuni passaggi dell’Appello in favore della manifestazione, promosso da varie personalità della sinistra. “La Cgil ha proclamato uno sciopero generale di quattro ore per il prossimo 12 marzo. E’ una scadenza importante che ci coinvolge tutti…infatti è in gioco il futuro del nostro paese, la possibilità di uscire dalla crisi economica senza passare attraverso un massacro sociale. I temi dello sciopero riguardano questioni cruciali per la condizione dei lavoratori, dei pensionati, dei precari, dei migranti, dei troppi poveri del nostro paese e delle loro famiglie. Gli obiettivi dello sciopero, in specifico, sono ‘una indispensabile riforma fiscale’ per spostare il peso del prelievo dal lavoro alla rendita; ‘il blocco dei licenziamenti’ e la proroga degli ammortizzatori sociali e il loro allargamento ai precari, quale primo passo per una loro riforma; ‘la difesa degli stabilimenti e dei posti di lavoro’, dalla Fiat di Termini Imerese all’Alcoa di Portovesme; ‘l’abolizione del reato di clandestinità’ e il diritto di cittadinanza per i migranti’; ‘la necessità di politiche innovative fondate sulla difesa e la valorizzazione dell’ambiente’…. A questi importanti motivi, prosegue l’Appello, se n’è aggiunto un altro: ‘la difesa dell’articolo 18 e del contratto collettivo’. Con la nuova legge varata pochi giorni fa dalla maggioranza, purtroppo nel silenzio generale, è in atto un nuovo devastante attacco all’articolo 18, visto che si sostituisce al ruolo del giudice quello di un arbitro che può decidere sulle controversie del lavoro al di fuori di leggi e contratti. Contemporaneamente la nuova legge punta alla individualizzazione dei contratti di lavoro, attraverso la cosiddetta certificazione degli stessi, e ad un’ulteriore estensione della precarietà… Chiediamo, per ribadirne l’importanza, allo schieramento di opposizione che tra i temi della manifestazione già convocata a Roma per sabato 13 marzo sia aggiunto quello della salvaguardia dell’art. 18 e del contratto collettivo del lavoro”. Molte firme dei promotori sono note: Alberto Asor Rosa, Riccardo Bellofiore, Emiliano Brancaccio, Fausto Bertinotti, Luciana Castellina, Luciano Gallino, Margherita Hack, Stefano Rodotà, Rossana Rossanda, Piero Sansonetti, Aldo Tortorella, Mario Tronti. Seguono quindi le prime adesioni di gruppi e di partiti della sinistra moderata e radicale.

La manifestazione di sabato 13 in Piazza del Popolo, ore 14, ha alle spalle ugualmente una pluralità di motivazioni: si denunciano leggi “ad personam”, impunità di casta, corruzione, violazione della legge elettorale, attacco ai diritti del lavoro, umiliazione del Parlamento e dei poteri di garanzia istituzionale. La Costituzione è sottoposta a uno spregiudicato martellamento e la democrazia italiana deperisce sotto i colpi di un governo violento. A tutto questo bisogna reagire. Nel vertice di preparazione della manifestazione si coglieva, dal numero dei partecipanti, l’aria del ricompattamento della sinistra. Su alcuni punti le varie “parti” hanno trovato un accordo, su altri la situazione è “in fieri”. Di Pietro è lanciato contro il comportamento del presidente Napolitano, ma sembra che si profili in lui un cambiamento d’obiettivo che farà rientrare la minaccia di una manifestazione alternativa da parte dell’Idv. Come contropartita Di Pietro chiede di poter parlare dal palco, cosa non prevista dall’organizzazione generale, si preferisce infatti sentire le voci della società civile. I Radicali sono riuniti in assemblea nazionale per decidere se ritirarsi dalla corsa, “visto che si gioca con i bari”, o per chiedere un rinvio delle elezioni per il Lazio. Ma la trattativa sembra avviarsi positivamente anche su questo versante, cioè verso un accordo che non divida l’opposizione.

Si sta giocando una partita importante, forse decisiva per l’Italia, che all’estero non gode di grande stima, e che all’interno stesso vede un risistemarsi dei consensi della popolazione, stanca di veder litigare i politici su aspetti periferici e non sugli aspetti sostanziali della crisi, del lavoro, dell’occupazione, del welfare. I consensi a Berlusconi sono in calo. Le varie parti del Pdl non sono compatte come un tempo. Non auspico che la gente faccia il tifo per una squadra o un’altra, per un giocatore o un suo avversario, spero semplicemente che il popolo sappia ragionare con la propria testa e superare l’atavica abitudine a delegare al più forte le cause del bene comune, cosa che ha già fatto pagare cari prezzi nel secolo appena trascorso.

mario.arnoldi@tempidifraternita.it