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Redazionale del n° 4 (Aprile 2002)

PARLARE DI DOGMI, OGGI

"Cara mia Chiesa, voglio dirti che ti amo tanto. Benedico ogni giorno Dio di avermi chiamato alla fede e spesso anche di avermi collocato in questa chiesa. In te ho conosciuto tantissime donne e tanti uomini pieni di fede, da cui ho ricevuto un sacco di bene e forti testimonianze. In questa chiesa ho ricevuto il dono meraviglioso del ministero, che dopo ben 37 anni mi appassiona piu del primo giorno. In te mi sono innamorato delle Scritture, senza in verita che la cosa ti facesse tanto piacere. Ma come ogni amore sano, la relazione con te e sempre stata quella di un amore difficile, ....fedele ma contrastato".


Franco Barbero

dall'intervento nel dibattito "E' possibile sognare una Chiesa diversa" -9-6-2000
V. supplemento l n.10 - dicembre 2000 - di Tempi di Fraternita.



La recente vicenda che ha visto di fronte don Franco Barbero e con lui la Comunita di base di Pinerolo ed il Vescovo di Pinerolo mons. Pier Giorgio Debernardi ha stimolato un dibattito nella nostra redazione. Vorremmo portare a conoscenza dei nostri lettori alcune nostre riflessioni, ben lieti se da parte loro si aggiungeranno altre considerazioni: il confronto non puo che arricchirci reciprocamente.

La discussione, piuttosto animata, non ci vedeva tutti nelle stesse posizioni, ma tutti (almeno lo speriamo) disponibili a mettere in questione il nostro modo di vedere per avvicinarci il piu possibile alla Verita. Siamo convinti, come ha scritto Adriana Zarri, che se la Gerarchia ecclesiastica non ha sempre ragione non e detto che abbia sempre torto ed allo stesso modo, se chi la contesta spesso ha ragione, non e detto che l'abbia sempre.

Tuttavia, l'accusa a don Barbero di negare i misteri principali della Fede, rivoltagli dal suo Vescovo, va al di la del mancato apprezzamento del suo agire nei confronti dei fratelli omosessuali e tocca un nodo fondamentale della fede cristiana, nodo che intriga tutti noi. Quale posto hanno i dogmi nel nostro pensare ed agire quotidiano?

Chi tra noi ha una profonda conoscenza dei mistici del passato e del presente, osservava che essi vivono il Vangelo al di la dei dogmi, da loro lasciati in ombra, immersi come sono nella luce di Dio. Chi invece preferisce sottolineare il ruolo del presbitero nella Comunita riteneva che questi dovesse essere in maggior sintonia con la Chiesa istituzione. Altri sottolineavano il pericolo di un impoverimento della figura del Cristo qualora venga considerato nella dimensione orizzontale di figlio dell'uomo (espressione per altro presente nei Vangeli allo stesso modo dell'espressione figlio di Dio).

La Chiesa ci consegna un tesoro grandissimo, a monte della fede cristiana vi sono i testi evangelici. Ma occorre distinguere tra il depositum fidei ed il modo di esprimerlo. L'espressione delle verita di fede, dai primi secoli fino ad oggi, e stata quella mutuata dalle filosofie dominanti in quei periodi: stoico-platonica in Origene e Clemente alessandrino, aristotelica in Tommaso d'Aquino,-platonica in Agostino. Concetti come quello Trinitario ( tre Persone, una sola natura ) o quello dell'Incarnazione ( due nature, una sola Persona ) si devono credere per fede, pur senza comprenderli, ma non portano con se l'impronta, di una filosofia tra le tante, prescelta solo perche dominante nel periodo di stabilizzazione del dogma?

Se i dogmi valgono per tutti i tempi, anche la dottrina tradizionale riconosce che il cristiano attraverso i tempi puo rendere esplicito quello che era implicito fin dall'origine, prendendone conoscenza piu piena.

JURGEN MOLTMANN a proposito della Trascendenza, osserva che questo concetto viene dalla filosofia greca e che puo significare anche la speranza in un futuro che non e ancora venuto. ERNESTO BALDUCCI, nell'ultima pagina del "L'uomo planetario" cosi si esprime a proposito dell'Incarnazione: "Qui, sul limitare tra passato e futuro, mi e possibile, senza niente rinnegare di cio che sono,.intuire una mia nuova identita di credente. L'uomo planetario e l'uomo postcristiano, nel senso che non si adattano a lui determinazioni che lo separino dalla comune degli uomini. Liberata dalle sue obiettivazioni ontologiche e restituita alla sua dinamica esistenziale, che cos'e l'Incarnazione se non un'immersione di Dio nell'umano, in virtu dell'amore che di Dio e la stessa essenza?...Quando sento ripetere che il messaggio di Gesu e universale perche egli e il Logos nel quale, dal quale e per il quale tutte le cose sono state create, una specie di immenso sbadiglio mi sale dal profondo, come dinanzi ad una verita resa vacua dall'abuso. Ma quando rifletto in silenzio sui gesti concreti con cui egli, mettendosi contro gli uomini della religione e del potere, ando incontro ai poveri, ai miti, agli afflitti, ai perseguitati e come scorgessi nel buio un sentiero di luce...."

E come non tener presente la suggestiva interpretazione del filosofo cristiano PIETRO PRINI ("Lo scisma sommerso" p.47 e 53 ) riguardo all'eternita e la durezza delle pene infernali che, per il 60% di cattolici italiani contrasterebbero con l'immagine di un Dio infinito e misericordioso e non vendicativo? "Nella vasta opera di demitizzazione dell'infernale, si e congiunto anche il progresso della coscienza morale in quell'ambito della riflessione dove ha influito piu direttamente la stessa esperienza religiosa, e specificamente, nella civilta occidentale, il messaggio cristiano....Non e un segno che la coscienza cristiana ha fatto un grande progresso nei venti secoli della sua storia?"

Riconosciamoci tutti in cammino, al di la del Codice di Diritto Canonico. "Noi non siamo dei veggenti che hanno raggiunto la riva, non possediamo la verita, tantomeno Dio. Dio e sempre ancora da scoprire.

Dobbiamo avere una fede che cerca. Anche i cristiani devono scoprire Cristo. Dov'e? Nel giudizio universale Gesu ci dice: ero nell'affamato, nell'assetato, nel prigioniero. Fino alla fine del mondo, Cristo rimane nascosto, da scoprire".(1)

Non c'e conclusione, c'e solo un cammino da percorrere a fianco di ogni uomo.

Andreina Cafasso

(1) Dall'intervento del teologo mons. Luigi Sartori al convegno diocesano degli animatori missionari della diocesi di Padova il 16 settembre 2001 riportato da Missione Oggi - marzo 2002.

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