Sgomento e cordoglio per i morti e condanna per gli attentati negli Stati Uniti

Martedì scorso, mentre scrivevo gli appunti di viaggio di metà settembre, sono stato travolto dalle notizie, dapprima confuse, poi a poco a poco più chiare ed infine purtroppo tremendamente vere degli attentati sui gangli della vita economica, sociale, strategica e politica degli Stati Uniti. Quanto è avvenuto mi ha scosso particolarmente sia per il lutto dei morti, sia per le conseguenze che le violenze possono comportare per il futuro del mondo. Si voleva che il nuovo millennio fosse l’orizzonte per una situazione internazionale, nazionale e quindi personale di maggior serenità ed invece le situazioni che si prospettano, senza voler drammatizzare ciò che non è ancora, non sono confortevoli. Da domani si comincerà ad indagare sulle cause, le responsabilità e gli scenari futuri. Per quanto mi riguarda, oggi desidero fermarmi alla riflessione silenziosa che i grandi sconvolgimenti suggeriscono.

Ricevo via e-mail e comunico il messaggio dei coordinatori della Tavola per la Pace, l’organismo promotore della Marcia per la Pace Perugia - Assisi del 14 ottobre prossimo, alla quale invito a partecipare gli amici lettori.

La Perugia-Assisi contro il terrorismo per la riconciliazione tra i popoli
 
"Di fronte alla tragedia che ieri ha colpito gli Stati Uniti, vogliamo esprimere al popolo americano e alle famiglie di tutte le vittime un forte sentimento di solidarietà. Con loro condividiamo un profondo dolore, l'angoscia e il senso di smarrimento che sta scuotendo le nostre vite e il mondo intero.

  Nessuna giustificazione può coprire un simile atto di terrorismo condotto contro decine di migliaia di persone innocenti. La condanna deve essere ferma, netta e unanime, così come deve essere la reazione di tutte le donne e gli uomini amanti della pace.

  Questi terribili attentati terroristici devono farci riflettere. I loro effetti si sono già propagati in tutto il mondo e sono destinati a durare a lungo. Facciamo appello al senso di responsabilità di tutti i capi di Stato e di Governo: non possiamo lasciarci travolgere da una inondazione di odio, sangue e terrore. Dobbiamo evitare di restare intrappolati in un vortice sanguinoso di violenza, guerre e terrorismo su scala mondiale.
  Non solo l'America, ma il mondo intero sta diventando più insicuro. Questo è il momento in cui tutti i popoli e gli Stati della Terra si devono unire per mettere un freno al disordine internazionale che minaccia tutti e per costruire un nuovo ordine mondiale fondato sul rispetto della vita e sul ripudio della violenza, della guerra e del terrorismo.
  Per rendere il mondo più sicuro è necessario promuovere più cooperazione internazionale a tutti i livelli e in tutti i campi. Nessuno può più pensare di isolarsi. La pace e la sicurezza sono beni comuni globali indivisibili. Dobbiamo costruire pace e sicurezza per tutti. O non ci sarà per nessuno. All’assunzione di responsabilità di molte organizzazioni della società civile deve corrispondere un nuovo e diverso impegno degli Stati. Nessuno può farcela da solo.
  Abbiamo bisogno di rafforzare subito le Nazioni Unite (unica "casa comune" di tutti i popoli del mondo) e tutte le istituzioni internazionali democratiche dove occorre costruire le risposte alla disperata domanda di sicurezza, di pace e di giustizia che sale da ogni angolo del pianeta. Popoli e governi, società civile e istituzioni debbono unirsi nell'indispensabile tentativo di mettere fine a tutti i conflitti e alle grandi violazioni dei diritti umani che continuano ad insanguinare il mondo. Abbiamo bisogno di costruire nuovi ponti e non nuovi muri. Abbiamo bisogno di combattere l'egoismo, il cinismo, l'indifferenza, tutte le forme di razzismo ed esclusione economica e sociale che alimentano la disperazione.

Abbiamo bisogno di donne e uomini che riscoprano il senso vero e il primato della politica e si mettano al servizio del bene comune globale. 

Il nostro è un appello alla calma, al senso di responsabilità e all'impegno per la pace. Il futuro è nelle nostre mani. E' con questo spirito e questa consapevolezza che il prossimo 14 ottobre marceremo in tanti da Perugia ad Assisi contro ogni forma di violenza e terrorismo, per la pace e la riconciliazione tra tutti i popoli." (Flavio Lotti, p. Nicola Giandomenico, coordinatori della Tavola della Pace. E-mail: mpace@ krenet.it; sito: www.tavoladellapace.it)

Concludo con una riflessione di Ernesto Balducci, che cito spesso. Si chiede Balducci, nella presentazione del carteggio tra Freud ed Einstein che la Bollati Boringhieri ha rieditato una decina d’anni fa, se il pericolo dell’uso delle armi atomiche, che potrebbe portare non solo ad un cataclisma mondiale ma alla stessa cancellazione del nostro mondo, non conduca l’umanità ad una nuova coscienza di specie, grazie alla quale giunga ad una prassi di contrattazione nei conflitti che insorgono tra i vari gruppi umani. E’ un interrogativo ed un auspicio che nasce dall’ipotesi della paura dell’autodistruzione totale, ma potrebbe essere l’inizio della responsabilità etica nella convivenza umana. Faccio mio incondizionatamente quest’auspicio. Condanna della violenza, cordoglio per i morti e speranza ci uniscano nel prospettare il mondo futuro.

(15 settembre 2001)

Mario Arnoldi